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06

Questo sono e niente altro voglio essere. Questo ricovero virtuale e spirituale vuole essere il deposito dei miei ricordi e di fatti e misfatti. Un modo come un’altro per non far svuotare nel tempo la mia mente.                           Ogni lettera scritta è come sabbia in una clessidra che ad ogni scoccare di tempo, rovesciandola alimenterà  il dimenticatoio dei ricordi e delle emozioni.

Renè la danza per la vita             Appunti di Poesia web1

 
Un foglio di carta qualsiasi per fermare un sentimento, il pensiero di ciò che mi fa star male o bene. Scarabocchio la natura, cercando le sue sfumature trasparenti.  Disegno i miei pensieri  cercando di farne arte.

 

 

poesia di casa mia1
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Illusioni d’amore Sex_on_the_Beach___by_ahermin

La  cosa che mi attira di te nel tempo passato, nel tempo remoto, nel futuro prossimo, si chiama entità. La presenza e la mancanza, vedere la luna e non poterla toccare, averti dentro e non poterti vedere.

Cerco e non trovo nulla, tutto sembra vuoto e nel vuoto la tua essenza a soddisfare le mie immaginazioni. Presumo i tuoi occhi e dentro smeraldi accecano ed illuminano i miei turbamenti notturni. Fantasia di amarti, voglia di possederti in simbiosi con il tuo essere. La tua bocca il mio respiro, i tuoi occhi la veggenza della mia anima, le tue mani il prolungamento dei miei sensi e lì su ciò che batte e pulsa forte, vorrei tatuare due parole “anima mia”.
 
Il tempo passato non ha lasciato ricordi, la mente è vuota di ogni sensazione, il tormento è il protagonista della mia vita, troppo scarna. Rammento i miei amori, quelli  come  acque che  attraversando ponti, non hanno bagnato  pilastri e  sponde e ne sono deluso. Eppure non si può cancellare un viso, un corpo, il vocio di una persona che mormora nel tuo orecchio il suo dissenso per ogni cosa giusta o sbagliata, e nel ricordo che non c’è, ha comunque  lasciato tracce del suo passaggio.
 
Il tempo scorre imperterrito,  spesso lo sento accelerare, come se non ci fosse più  spazio per l’ amore. Il buco della clessidra sembra allargato, tanto da far scorrere i suoi granelli alla velocità di un pensiero. Passano da emisfero all’altro troppo velocemente, scavando tra le mie rughe, solchi profondi tra la pelle arsa. E la voglia d’amore cresce, cambio pila all’ orologio ormai fermo da qualche anno ? Aspetto, ci penso, cerco la polarità,  perdo tempo, blocco la lancetta  dell’ore, quella dei minuti non ha importanza, mi distraggo, ci ripenso. Il tempo è truccato sicuramente da sorella Morte che mi vuole da lei, vuole deridermi, vuole farmi svolazzare il suo mantello per rapire i miei sospiri, quelli che aspettano ad ogni uomo innamorato. Sposto la lancetta indietro di qualche ora, nell’illusione di aver fermato la mia vecchiaia; l’universo che  viaggia nello spazio infinito tra le stelle, è senza tempo, le uniche macchine infernali, le abbiamo creati noi, per scandire l’avvicinarsi della nostra morte.
L’amone nell’universoAmore universale

 

Amore di che, amore di cosa.
Amore ovunque, tra i fustelli di rami secchi bagnati e dal sole asciugati.
Amore tra le crepe di acque ferme.
Amore tra stormi di uccelli afoni per ascoltare il rumore del mondo e quello del nostro cuore.        

 

 
Sogni di vita…..
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Quando nostro figlio nascerà, riempirà il nostro amore.
La nostra creatura porterà i nostri tratti somatici.
Si vestirà della tua immensa bellezza donna mia e vedrà il mondo attraverso i tuoi occhi da cerbiatto.
Avrà tanti di quei capelli da coprirgli le spalle.
La sua pelle vellutata porterà il tuo profumo.
Le sue risate riempiranno il nostri cuori.
Lo terremo tra di noi per proteggerlo e temperarlo.
Condividerò con lui tue mammelle, lui per fame ed io per amore, la stessa porta da dove io entrerò, lui uscirà. 
Quell’ immenso amore che ci regalerai, lo nutriremo per tutta la nostra esistenza, amandoti come tu farai con noi.
 
Se nostro figlio non nascerà, cercherò dentro te la bambina che eri.
Immaginerò gli anni della tua crescita, da piccola pestifera a piccola donna, quando giocavi a fare la mamma parlando alla tua bambola di pezza, come se fosse la tua creatura. Ti vedrò armeggiare in cucina in piedi sopra una sedia per dimostrare a te di essere già grande e pronta ad affrontare questa vita.
 
Ma quale vita? 
Non certo questa terrena, forse quella oltre il blu del cielo, tra energie cosmiche.
Una vita mancata, mancata come l’amore, come i seni mai cresciuti da dove nutrirci, mancato il respiro, quello finito prima di diventare donna, niente dolori addominali, niente sangue rigenerante, niente speranze di futuro, finito anch’ esso, perché qualcuno ha deciso per noi cosa dobbiamo mangiare e come dobbiamo morire, la pestilenza è in agguato in ogni boccone, niente controlli, per fabbricare ricchezze, invece di vita.

 

E la vita scorrePUGNO DI STELLE
 
Ma dove eri?
Quale  spazio, cosi piccolo e infinito ti teneva cosi ben nascosta ai miei occhi?
Dove sei stata in tutti questi anni?
Gli anni che mi hanno visto crescere e scarnire rughe di ansia e raffreddare i miei capelli fino a farne setole bianche, come quelli degli angeli, anche se non lo sono e forse mai lo diventerò. Forse le piume di mille aquile incollate ad una ad una sulla mia schiena, mi potrebbero dare quelle sembianze. Potrei forse volare smuovendo l’aria a me stretta per innalzarmi in un volo timido e finalmente poterti cercare guardando tutto dall’alto con la stessa prospettiva del Creatore. Scrutare il posto dove i tuoi occhi vedono il giorno nascere e notte morire. Vedono albe infuocate in un silenzio di concerti di uccelli in amore, che svolazzano gai a te vicina.
 
Mi perdo tra le stelle luminose, sono troppo in alto e non so equilibrare le mie ali, come i miei sentimenti. Il mio cuore esplode in mille frammenti, quando ti vedo nuda di sola luce e non credo ai miei occhi, non credo al mio cervello ingrato, che non riesce ad immaginarti nello spazio vivo, come se tu dovessi per me restare sempre un mistero. Eppure sei viva, esisti, respiri, piangi, presumo la tua voce con quelle inflessioni di felicità mai provata non come la mia a volte timida, a volte arrogante nel tono, spesso suadente.
 
Il buio mi avvolge nel mio volo tra spazi immensi, in cui nulla travolge la realtà, tutto è vero, tutto è possibile, come raccogliere una manciata di stelle in una mano per regalartele, aprirla e vedere mille luci illuminare il tuo cuore.
 

 

 

                                Trovarsi nel vento della vitatrovarsi nel vento della vita

 
Ero piccolo e cercavo il vento per il mio aquilone…
Diventai grande e cercavo amore per il mio cuore.
Ti cercai nell’oscurità nei miei pensieri confusi, trovai lacrime e un sorriso splendente  per camuffare il tuo dolore. Sentii in te la voglia di amare…Mi specchiai nei tuoi ricordi senza riflesso, nei tuoi occhi così provati, consumati dalle voglie di un destino crudele, che porta via la speranza.
 
Ti cercai nel silenzio del tuo non parlare, del mio non dire per non spronare e lì ti trovai. Ti scoprii nell’egoismo di questo mondo che sentivo non appartenermi. Un mondo lasciato nella mia mente al suo da farsi, ogni aspettativa abbandonata a se. Ogni voglia repressa, per non sentirmi schiavo di una realtà di uomini e donne.
 
Sono grande e non cerco il vento per il mio aquilone, mi basta il tuo sorriso per vivere nel buio di questo mondo.

 

                                 Il perdersi dei pensieri669 (2)

Penso e ripenso e sento il tempo senza senso.
Mi rapiscono i ricordi, frase dette e no da stolti.
Uno scrigno è il mio cuore detta leggi con amore.
Indelebili i rammenti, del sorriso sul tuo viso,
del tuo cuore coinvolto, dentro il corpo già sconvolto,
da molestie di vita, che allungan la salita.
 
Credo al cielo, al mistero, alle cose sconosciute
ogni attimo vissute.
Per tornare poi al reale,
mi vergogno di parlare, mi vergogno di pensare,
mi vergogno di sognare, per non farmi derubare,
da quel fato sconosciuto i momenti di vissuto.

 

 

            Ciao Mamma                                                                                                              Ciao Mamma

Oggi sembra che la pace sia riuscita a placare l'ira del vento mamma.    Il tutto, vestito di foglie monocromatiche ferme e inerti si sta preparando per dormire. Pochi colori opachi primeggiano nelle piante, come a ricordare il prossimo risveglio, quello che tu non rivivrai.
 
Tutto tace in questo novembre, tutto si mescola, la natura ancora viva con quella che presto andrà in morte apparente, i defunti con i vivi, fiori freschi sulle tombe con finti fiori di plastica. Questa festa dura come la vita di quei fiori, qualche giorno, mentre i ricordi scemati negli anni tornano vivi e sanguinanti. Ferite scordate rimaste infettate, pensieri andati e poi tornati e la vita si rimesta in un grido felice di neonato e un altro doloroso di un trapassato.

 

                                                                  Le parole del cuoreLwe parole del cuore

 

Ali d'Angelo battono forte, mentre piume si staccano scendono e ondeggiando nei vortici d'aria, come dolci e libere parole cadenti dalle labbra.
 
Gocce di rugiada oltrepassano lo spazio temporale, riempiendo le ciglia di piccoli sorsi emozionali, l'istante blocca i brividi mentre le nostre mani si cercano.
 
Ogni sillaba non detta, da vita ad un pensiero. Un pensiero scritto con la forza dell'amore, mentre la mente trascende in sensazioni apostoliche di due corpi uniti. Una sublime metamorfosi proietta dentro le quinte degli occhi immagini a venire come un film muto.  
 
Il miracolo dell'illusione paranormale vive di luce propria, non direzionale, ma aperta all'universo della mente, dove tutto è possibile, ogni sogno diventa vissuto, il Cosmo teorico dell'amore perpetuo nel contatto perenne tra Dio, Uomo e Donna

                                                                      Ululato di DonnaUlulato di donna

 
Come un lupo vago nel nulla, sconsolato e stanco. Un giorno così intenso, pieno di rami rotti e di roghi nelle mille peripezie per trovare un tozzo di pane. Il fiato corto mi accompagna nella mia desolazione, mentre torno nella mia tana fredda di sentimenti, pensavo di incontrare la tua voce, quello splendido ululato di Donna che accompagna spesso i miei sogni. La foresta rumoreggia di echi trasportati dal vento che non riconosco. Rami secchi rigettano le nuove foglie, un usignolo accompagna il mio percorso impervio perso nei pensieri. Mi svolazza vicino, si poggia sul mio dorso, riempie l'aria di un'orchestra naturale, musicando la mia lunga strada. A volte le piccole cose sono i compagni che più lusingano.

 

                                                                                                    La sfida della Vita..... vivere senza pauraLa sfida della Vita vivere senza paura.

 

 La vita è l'involucro dell'anima, dentro di essa tutte le sfumature del vivere. In essa le discordie che accompagnano alla fine del tempo: Amore, Odio, Indifferenza, Egoismo, Paura.
      Il non vivere a ogni costo, il non avere paura della morte fa vivere senza pregiudizi. Io vivo ogni istante pensando sia l'ultimo, come l'ultima goccia d'acqua che attraverserà il mio corpo, come l'ultimo boccone che nutrirà le mie carni, come l'ultimo momento d'amore  per fondere nella  morte la mia anima al mio orgasmo ... 

                                                      

 

 

                                                                  La Vita scorre mezzo

A volte mi sembra di essere un fantasma, un entità senza forma, né carne e né pesce, un miscuglio di riflessioni, di sogni, di sensazioni vibranti. Un alone che vigila solo sulla mia anima, mentre il mio corpo si decompone sotto i dolori delle disgrazie, che mi seguono e mi precedono facendomi compagnia. Una vicinanza ormai abitudinaria, che mi appartiene come un’identità stabile. Allungo spesso le mani nel buio, tra coscienza incosciente, cercando di toccare la mano del destino, che già dal primo respiro mi ha assegnato il pesante bagaglio da portare sulle spalle. Cerco di sognare la felicità, come potrebbe essere, come cambierebbe il mio stretto sorriso alla vita, ma il sogno si interrompe sempre, come una vecchia pellicola dai frammenti incollati, scene senza senso, si mischiano in pezzetti di passato, con quelle di futuro, dando origine a fotogrammi di linee rigate in movimento.
 
Pagine di fotogrammi bianchi e rovinati dall’usura, dal ripetersi dello stesso film, mentre la felicità all’orizzonte si inabissa con il sole in un altro tramonto rosso fuoco, nelle scure acque di quel mare lontano. Un altro giorno se ne va e tutto rimane come prima. Le mie mani perdono peso, forma, spirito, sembrano appartenere ad antichi vecchi mummificati, si innalzano verso il cielo per chiedere pietà in segno di supplica. Si inventano il rito del calore, perché quell’energia possa tornare al corpo ferito a cui esse appartengono. E la vita scorre in un altro giorno, per poi tuffarsi nelle acque di un’isola lontana origine di un altro sogno.
                                                                  Pensieri tra fiori 10600486_1443069212648937_536744274070173519_n
 
Mesi di freddo, di vento, lacrime di nuvole appassite nel cielo e sembra finito l’inverno. Ora i colore dei miei fiori illuminano di luce le braccia scavate degli alberi ancora spogli, ma pronti a germogli venati, “linfati” triangoli di vita tra i fusti nefasti.
Lì… sul quel vecchio dondolo, ammiro la vestizione giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Vivo con stupore questa stagione, che muta lo scenario, le nuvole spariscono e i colori spiccano sulle sfumature del verde che fa da padrone sul prato.
 Un passero “cinguettoso”   saltella tra i rami del pesco, provocando con il suo movimento spennellate di solido profumo che inebria l’aria. Petali cadenti lasciano il posto ai nuovi frutti. Una rondine sguizza tra i rami in cerca di cibo, poi si posa sul tetto del mio forno per sfamare la prole. Una rondine non porta solo primavera, ma da speranza con il suo ritorno da terre lontane che questo mondo può farcela ancora, anche tra scarichi di veleno e inquinamento globale.
 
Piccoli boccioli rossi tra steli di rosa e foglie capricciose, giocano a nascondino tra i verdi rami spinosi. Presto il rosso diventerà primordiale, setato e luminoso tra foglie smeraldo.
Frutti di nespolo prendono di giallo, lasciando l’acerbo, anche le piante devono respirare l’esperienza per maturare prelibatezze, un po’ come la mia gioventù cruda e aspra ma vogliosa di crescere in fretta.
Lascio il mio sguardo libero di scorrere, si ferma sul quel ciliegio ormai in fiore, dove ho sepolto il mio cuore insieme alla mia cucciola, ”prematura a morire che tanto mi ha dato, senza mai farmi soffrire. Anche la vita mi avrebbe donato, se solo qualcuno ci avrebbe provato a farmi del male, dentro il tracciato. Una sola carezza per la sua contentezza.”
 Lì sotto riposa. lasciandomi orfano d’amore. La sua fama di bestia, il suo ardore, la sua dolcezza per il nostro amore.
Spengo gli occhi per un altro sguardo, li allungo sul fondo per non pensare e la ferita voglio curare. L’estate si prepara, dando sfogo a fronde di palme in fiore e profumi d’abeti secolari ai margini del recinto. Alti così tanto da far cadere presto il sole nel suo letargo verso ovest, portando refrigerio al mio corpo arso e dondolante su quella vecchia sedia di vimini, Gode la mia anima mentre vaga tra petali e pistilli, come api s’impasta di nettare vitale. Lì aspetto che il tempo passi e anche la mia esistenza, per vedere il viso di Colui che di alberi e di natura ne sa più di me. Lui che ha potuto e può, senza essere mai bandito e colpevolizzato. Lui pittore dei colori, scultore dell’arte dell’ Universo. Ed un altro anno appesantisce le mie spalle, rinnovandomi i dolori giovanili di sciagure volute e cercate per sperimentare la vita
 
 
 
                                                     Come un Uragano...Come un uragano
 
Come un uragano hai travolto le mie passioni, con dolcezza e prepotenza sei entrata arrogante dentro le parti più oscuri dei mie ricordi. Hai attraversato la mia vita scavando un solco indelebile nell'arrido del mio animo, come per voler scolpire una nuova traiettoria alla mia esistenza.
La dolce violenza ha spezzato la gabbia dorata intorno al mio cuore, lasciando a nudo le più recondite espressioni del magazzino dell'amore. I tuoi capelli sciolti e selvaggi, mi alterano, mi ricordano un'enorme fiume d'acqua pura in mezzo ad una natura selvaggia, predominio insito in te che senza rumore mi trasporta nella quiete più assoluta, risucchiando ogni sentimento passato in una sorta di oasi mentale. Tutto si azzera, come a ripristinare i valori d'equilibrio primordiali.
                                                              Il trapasso 10610779_1436644689958056_132015277262117080_n
 
Quando la mia pelle non potrà più essere stirata e la mia vita e quasi alla fine, voglio iniziare a fumare e a bere. Preparerò il mio evento radendomi quei peli superflui che hanno dato al mio viso l’aria malinconica.
 
Indosserò quel capelletto strano dalla lunga visiera, per proteggere i miei occhi stanchi dal sole e la camicia bianca a quadratoni neri, vergogna del mio armadio per la sua rude bruttezza.
 
 Mi farò tatuare sul braccio sinistro i nomi di chi ho amato per non dimenticarli durante il trapasso.
 Allo scadere del tempo, quando la mia anima arriverà a Lui, baratterò il Paradiso per due ali e finalmente sarò libero di volare fuori dai sogni.

 

montaggioViaggio senza corpo

Indosserò una maschera invisibile, per apparire e sparire. Viaggerò tra tornati e venti caldi, per farmi innalzare verso il cielo.
Starò lì … dove tu vorresti essere.
Starò lì … dove io vorrei essere.
 Nell’attimo  in cui il tempo fermerà la clessidra,  io viaggerò in te. Esplorerò  il tuo cuore, la tua mente.
Sarò l’ultima visione più recondita dei tuoi sogni, mentre il tuo corpo caldo riprende le forze, per affrontare il nuovo giorno, ormai alla finestra.  Solo il mio alito tradirà la mia presenza,  mentre ti lascio un bacio umido di rugiada.
 Sarò aria, spirito libero. Attraverserò  petali di fiori selvatici, per imprigionarne  i   profumi, che proscioglierò nell’aria della tua camera come sigillo del mio passaggio.

                                                     

 

                                                                                

 

 

                                                       Ti amo…tiamoades3ys6

Un sentimento forte, un modo di esprimere ciò che dentro freme, che scuote quel punto preciso: l’attaccatura bassa dello sterno, l’incrocio delle due ultime costole, la bocca dell’anima. Mi sembra che tutto parta da lì, come voler sorpassare il cervello con le sue esigenze, i suoi pensieri, i suoi modi di interpretare questo sentimento. Credo che l’amore abbia molti altri stimoli più significativi, più profondi di un normale far bisogno celebrale. L’amore paradosso di unione, spazio ritagliato nei meandri dell’anima. Bibbia e credo di una voglia di vita, di procreazione, l’amore universale è la chiave per capire ciò che sta succedendo dentro di me.
Il falso mixer che l’uomo si impone, dall’alto della sua falsa divinità, rifacendosi alla Bibbia, alle parole da lui stesso scritte e poi passate come leggi, attribuendole alla volontà divina, è solo una banale scusa per investirsi di potere e celebrare omelie sulla vita e sulla morte. Tra queste il matrimonio e le false promesse da mantenere, del tipo “fino a che la morte non ci separi”. False promesse d’avanti al podestà del culto o al falso legislatore di potere. Ma il “Falso” esiste se esistesse veramente un “Vero”. Come se avessimo l’autorizzazione a non sentirci più in dovere d’amare dopo la scomparsa di uno dei due, per rabbia contro Dio e superando con questo concetto l’infedeltà a venire.
L’amore è l’espressione della Natura, madre ed artefice di odori, di colori, di adrenalina, di sembianze vigenti e passate, di paragoni a madri a padri. L’amore è il sacramento cerebrale con Dio, ma l’uomo di sacramenti dentro di se ne ha pochi, parla d’amore, per scambiare del sesso, dice “Ti amo” rimanendo lui stesso incredulo a questa sviscerale parola, collante di false eresie e vero amore.
Donna, come terra della fertilità, spazio divino per impiantare il seme, della vita. 
 
L’uomo, come l’acqua, che bagna e nutre ciò che a trascinato, con il suo tempismo verso quel piccolo uovo centinaia di semi sani. Uno, solo uno affonderà le sue radici per nutrirsi della terra e dell’aria, diventando parte integrante del nostro sistema ecologico scambievole.  Ecco la vera unione, il vero coesistere di questo spazio chiuso: la terra.
Sento l’acqua scende dal cielo grigio, tra nuvole bianche come cumoli di ovatta, ammucchiate in ordine sparso ed in forme creative. Vedo case, uomini indaffarati, donne con mini ombrelli scodinzolare tra pozze ormai opache, mentre piccole saette di microscopiche particelle umide bagnano il mio viso, formando rugiada sulle mie labbra. Scendono con il classico tintinnio, tra foglie di alberi, per accarezzare la loro terra, in questa forma vecchia come la terra di amore universale.
La scambievolezza di un atto che sembra ovvio scontato, ma che nasconde la vita. La terra, come la Donna coverà tutto ciò che da lei sarà coperto. Uno scenario di contemplazione nel silenzio più assordante di un afono ti amo, gridato in un aforisma amplificato dall’espressione del viso. Nessuna parola spesa o riportata nel libro Sacro, ha la stessa importanza di questo nulla di ricchezza e passione, senza credo, senza forzature.Cosi l’amore diventa solo una necessità di vita.Una necessità di averti, di poter godere anche solo per un attimo dei tuoi occhi, mentre il tuo corpo gode.L’amore è sapere che esisti, che stai vivendo un attimo di eternità dentro il nulla dell’universo, una luce accesa in un buco nero che avvolge la mia vita di povero mortale.
Vivo per viverti, da momento a momento, in uno spazio non più definito, in un tempo senza tempo. E l’attimo conta come un secolo. L’attimo che scorre tra emozioni e fremiti, tra le mille cose brutte di tutti i giorni, il mio ti amo diventa vita.